Riscrivere le regole per le fonti di nomina, durata del mandato e requisiti
Il manifesto è aperto alla sottoscrizione di singoli e di sigle o associazioni sulla piattaforma change.org all’indirizzo http://chng.it/XJjjzv4H7v .
Cari amici,
attraverso la piattaforma change.org e mediante contatti diretti abbiamo raccolto 1250 firme al Manifesto per la qualità della comunicazionee nuovo servizio pubblico (www.manifestonuovarai.it). In questa fasedi crisi e trasformazione sociale accentuata dalla pandemia, è il momento di ampliare le basi del consenso e di rilanciare la richiesta diuna profonda riforma della comunicazione pubblica.Per questo ci rivolgiamo a voi, che avete sottoscritto il Manifesto, per proporne una versione aggiornata.
Accogliendo alcunepreoccupazioni espresse sul ruolo del Governo nella precedente versione, la nuova formulazione del Manifesto attribuisce la nomina degli amministratori dell’Ente di controllo ai Presidenti di Senato e Camera, introducendo più strette misure di selezione preventiva. Abbiamo anche inserito un paragrafo di riflessione sulla pandemia.
Abbiamo avviato, nelle modalità ora possibili, azioni di sensibilizzazione a favore delle nostre, e vostre, opinioni sull’argomento, nella speranza che la riforma della RAI possa essere compresa in questa fase convulsa della vita pubblica. Ci sono segnali positivi in questa direzione.
Preghiamo ciascuno di voi di verificare le modifiche introdotte al testo del Manifesto, che sono in corsivo. Se le approvate non dovete fare nulla; altrimenti segnalatelo a manifestonuovarai@gmail.com, perché possiamo togliere la vostra firma dal sito.
Con molta cordialità,
Associazione Dirigenti Pensionati RAI e il Gruppo promotore.
MANIFESTO PER UN NUOVO SERVIZIO PUBBLICO
E LA QUALITA’ DELLA COMUNICAZIONE
Molte voci segnalano che criticità gravi nel mondo della comunicazione e della informazionesono accompagnate da squilibri nei meccanismi di rappresentanza politica democratica. Internet e i media sociali e personali offrono potenzialità straordinarie, ma l’evoluzione epocale della digitalizzazionepone seri problemi alla democrazia rappresentativa come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi.Assistiamo alla progressiva sottomissione della politica al sistema della comunicazione nel suo complesso, accompagnata da fenomeni come le fake news, il rifiuto crescente della intermediazione politica e culturale, la commercializzazione e il controllo dei dati personali, la creazione di camere stagne che alimentano opinioni estremistiche e irrazionali, il tutto accompagnato dalla crisi del giornalismo professionale.
Nei mesi trascorsi dall’inizio della pandemia è apparso evidente che le attuali modalità operative del servizio pubblico della comunicazione, e nella fattispecie della RAI, nonostante gli sforzi sono inadeguate ai bisogni. In particolare, la RAI non appare impegnata a fornire una risposta alla esigenza di fornire ai cittadini l’accesso universale alla rete, e continua a disperdere le sue risorseall’interno di strutture informative e di produzione programmi che sono dispersive, contraddittorie, prive di autonomia dalle forze politiche e non sempre professionalmente ineccepibili.
Una cura straordinaria
È lecito ritenere che la politica, lo Stato e l’opinione pubblica debbano dedicare in questo tempo una cura straordinaria al sistema della comunicazione. Ciò è nell’interesse di tutti, a cominciare dai movimenti e partiti politici che rischiano di sfaldarsi nella crisi di fiducia verso le rappresentanze e le istituzioni.
I media di massa tradizionali, come la televisione,negli ultimi decenni hanno inquinato l’ambiente diffondendo paure, falsi convincimenti e falsi bisogni. Questa operazione negativa ha predisposto il nuovo ambiente dei social, ne viene amplificata e in parte continua, anche nel servizio pubblico. Invece proprio la RAI, pagata dai cittadini, deve essere il primo luogo di ricerca della verità, della razionalità e della coesione sociale, e di stimolo alla qualità nella produzione dell’informazione, dei programmi e dei nuovi servizi nel sistema misto della comunicazione.
Il ruolo del servizio pubblico
La RAI ha ancora un ruolo centrale nel rapporto con le generazioni adulte.Una rapida ed efficace trasformazione in media companydi servizio pubblico può permetterle di recuperare la credibilitàin partecompromessaanche tra i giovani, e di affrontare le sfide della intelligenza artificiale e degli algoritmi applicati alla comunicazione, garantendo nel nuovo mercato la presenza di una logica di servizio.
RAI e politica
Perché questo sia possibile è necessario che la RAI spezzi definitivamente i suoi legacci con la politica di parte,e divenga luogo privilegiato di produzione culturale e informativa autonoma, professionale e responsabile verso la comunità nazionale. Una RAI unitaria, non più lottizzata al suo interno, non divisa in Reti e Testate, decisamente riorganizzata e orientata alla qualità del prodotto e del lavoro, affidata a professionisti che nel pieno rispetto delle diversità e liberi da ogni coercizionee sentimento di appartenenza partiticarispondano alle aspettative dei cittadini e alle necessità di sviluppo del Paese.
Per separare la RAI dai partiti è necessario un organismo intermedio, che in regime pubblico ne acquisisca proprietà e controllo. La nomina dei suoi amministratori deve assumere valenza costituzionale. Le soluzioni tecniche possibili sono molte; a noi pare che le seguenti condizioni siano essenziali.
- Gli amministratori devono essere scelti all’interno di un Registro permanente dei candidati, anche indicati da soggetti qualificati esterni al Parlamento, attraverso l’analisi trasparente dei curriculum e conaudizioni pubbliche, la verifica di assenza di incompatibilità,l’accertamento delle competenze, la dimostrata attitudine al dialogo e allapromozione della coesione sociale. Il Registro sarà affidato a unaCommissione interparlamentare che potrebbe sostituire l’attuale Commissione diVigilanza.
- Deve essere fissata una lunga durata del mandato, preferibilmente di sette anni, con la possibilità di diversificare la durata in carica alla prima tornata di nomine.
- L’affidamento delle nomine spetta prioritariamente al Parlamento, affidandola congiuntamente ai Presidenti del Senato e della Camera.
- La sostituzione dei vuoti che si venissero a determinare deve avvenire mediante la scelta e la nomina,volta per volta, di singolicandidati per un mandato intero.
Il rispetto delle regole è necessario per garantire ai prescelti autonomia e pubblica fiducia, mettendoli al riparo dal mutamento delle maggioranze parlamentari e di governo.
Deve anche essere garantito un sistema stabile di controllo delle risorse da canone, rapportato attraverso meccanismi chiari e trasparenti al perseguimento degli obbiettivi istituzionali.
Così la RAI, con un management competente ed efficiente e con adeguate risorse, potrà impegnarsi a recuperare efficienza e redditività per svolgere al meglio nella società italianail ruolo positivo che da essa si attende,diffondendo informazione completa e di qualità, passione per l’intelligenza e l’innovazione,e rafforzamentodel senso di cittadinanza, anche al fianco deglialtri servizi pubblici europei.
Una mobilitazione diffusa
Rivolgiamo un appello perché questa “cura straordinaria” al sistema della comunicazione trovi l’appoggio più ampio. Essa deve riguardare l’intera comunicazione pubblica, deve coinvolgere le scuole e le università perché si diffonda tra i giovani un uso consapevole dei media, e non può trascurare una decisiva trasformazione del servizio pubblico.
Chiediamo al Parlamento e ai partiti politici una generosa rinuncia ai propri interessi immediati, che si traduca in un investimento a medio termine per lo sviluppo culturale, economico e per la coesione sociale del popolo italiano, e in particolare per il rilancio della creatività e della capacità produttiva dei giovanie per far crescere nella collettività nazionale il sentimento e la coscienza della cittadinanza comune.
Il manifesto è aperto alla sottoscrizione di singoli e di sigle o associazioni sulla piattaforma change.org all’indirizzo http://chng.it/XJjjzv4H7v .
Si può anche sottoscrivere attraverso una mail a manifestonuovarai@gmail.com